FERROVIA PORRETTANA

L'orario ferroviario ai tempi di Antonio Pacinotti (e ai nostri)


Negli anni del suo insegnamento presso il Regio Istituto Tecnico di Bologna, Antonio Pacinotti poté usufruire dei nuovi collegamenti ferroviari tra Pistoia (o Pistoja, come si usava scrivere allora) e Bologna, lungo la linea Porrettana. 
Un avviso pubblicato nell'Orario invernale del 1866 informava che dal 12 dicembre erano stati attivati nuovi treni oltre a quelli indicati nelle tabelle interne. In particolare, il "Treno Diretto n°16" da Firenze a Milano riusciva a coprire il tragitto tra Pistoia e Bologna in appena tre ore (rispetto alle due ore e mezzo circa attuali, secondo il vigente orario).
Scorrendo l'orario ferroviario del 1866 appartenuto a Pacinotti e confrontandolo con quello attuale, si scopre inoltre che il numero dei collegamenti tra Pistoia e Bologna lungo la Porrettana, a seguito dei recenti tagli voluti dalla Regione Toscana in accordo con Trenitalia, resta di fatto immutato (sei corse giornaliere, ulteriormente ridotte nei festivi, contro le cinque di un secolo e mezzo fa!): è il progresso del regresso.



Orario ferroviario del 1866











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Binari d’Italia. Un secolo e mezzo di Ferrovia Porrettana


L’intento del progetto, promosso dalla Provincia di Pistoia (http://binariditalia.wordpress.com), è quello di promuovere per le celebrazioni del Centocinquantenario dell’Unità d’Italia la riscoperta e la valorizzazione della Ferrovia Porrettana.
Un’opera che, proprio negli anni del Risorgimento, costituì il primo collegamento attraverso l’Appennino che, tra la Toscana e l’Emilia-Romagna, scavalcava interamente la dorsale appenninica collegando Bologna a Pistoia.
Il ciclo di incontri Il viaggio dell'ingegno e del progresso si inserisce nel progetto "Binari d'Italia" con la ristampa dell'Orario ferroviario del 1866 appartenuto ad Antonio Pacinotti, al tempo del suo insegnamento all'Istituto Tecnico di Bologna (e dei suoi spostamenti lungo la Porrettana), e con una serie di iniziative volte alla conoscenza di personalità emblematiche della cultura positivista e dei luoghi di trasmissione del sapere scientifico in Toscana ed Emilia Romagna tra Otto e Novecento.




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Un progetto di Gianni Berengo Gardin:               "La Porrettana in cinque amici"


L’idea nasce dal fotografo più illustre dei cinque amici: Gianni Berengo Gardin. È lui che dall'agosto del 2008 alla primavera del 2009 ha preso per mano quattro “discepoli” (Mosè Norberto Franchi, Davide Ortombina, Donatella Pollini, Massimo Zanti) coinvolgendoli nello sguardo, nella lettura, nell’approccio al soggetto. 
Ne è nata una mostra itinerante (la cui prima tappa si è tenuta nell'agosto del 2009 a Porretta, e in seguito a Pistoia e Villafranca) e un catalogo-calendario che offre una documentazione inedita non solo della ferrovia transappenninica (con le sue realizzazioni ingegneristiche e le suggestive ambientazioni) ma anche del paesaggio culturale, umano e socio-economico ad essa connesso.